Il castello dei Duchi di Bretagna Gli spiriti, l’oro e lo Sciamano, l’El dorado amerindio

Come è nato il mito dell’El dorado e cosa nasconde? Il castello dei Duchi di Bretagna svela questa leggenda attraverso una grande esposizione “Les Esprits, l’Or et le Chaman - l’Eldorado Amérindien”. Una fantastica immersione nella cosmologia della città perduta.

Durante l’anno Francia-Colombia 2017, il castello dei Duchi di Bretagna ha organizzato un’esposizione eccezionale dal titolo “Les Esprits, l’Or et le Chaman - l’Eldorado Amérindien”. Dal 1° luglio al 12 novembre, potrete scoprire circa 220 oggetti in oro provenienti dalle collezioni del Museo dell’oro di Bogotá. Parure, ornamenti, amuleti, maschere: queste opere svelano il savoir-faire delle società preispaniche colombiane, nonché la potenza simbolica che a esse era accordata. Per i loro componenti, l’oro non aveva un valore commerciale: era portatore dell’energia vitale e creatrice del Sole. I capi e gli sciamani utilizzavano questi oggetti dorati per metamorfizzare e rinforzare il loro carisma. La preziosa pepita serviva all’epoca da offerta religiosa o simbolizzava il prestigio nei diversi riti. La Colombia fu la terra in cui furono sperimentate esperienze e invenzioni nel lavoro dell’oro prima dell’arrivo dei conquistadores. Questi ultimi, accecati dall’abbondanza dorata di queste contrade, crearono il mito dell’El dorado che mutò il funzionamento delle società. La scenografia innesca una riflessione universale sul tema della trasformazione dell’identità. Mette altresì in luce il ruolo essenziale giocato dallo sciamano, all’epoca considerato come intermediario tra gli uomini e la natura. Oltre alla bellezza degli oggetti esposti, la mostra rivela la visione cosmologica della “città perduta” e rappresenta un’accattivante testimonianza etnologica.